domenica 21 gennaio 2024

Amarsi - Elizabeth Jane Howard

 Tra luci e ombre, arrivo a quattro stelle arrotondando un po' per eccesso. Ha una certa lentezza, ha un suo ritmo che dà piacere e fastidio al tempo stesso. Una trama a dir poco improbabile: anche questo è sia pregio che difetto. E ancora: scrittura sempre garbata e aggraziata (pregio) ma non si capisce (difetto) per quale motivo, verso il finale, l'autrice senta il bisogno di abbandonare la terza persona e, per qualcuno dei protagonisti, passare alla prima: mi aspettavo una svolta improvvisa che spiegasse questo cambiamento, e invece niente. A tratti sembra di trovarsi di fronte alla duemilionesima rielaborazione di Jane Eyre, e invece poi no, non c'è conferma neanche di questo. Sembra voler insegnare una morale un po' banale, e cioè che quando meno te lo aspetti capita qualcuno che vede in te qualcosa, che dando tempo al tempo le cose si aggiustano. Però a ben vedere per qualcuno dei protagonisti le cose non si aggiusteranno affatto, quindi la morale non è imperante né universale. Come nella saga dei Cazalet, anche qui le case e i giardini sono protagonisti, e questo è tutto pregio, è una cosa che amo nei romanzi. Se scrivessi che la Howard è una Austen in versione 2.0, non mi allontanerei poi di tanto dalla realtà, sia per il garbo di cui sopra, e poi perché la sua modernità sta nel <spoiler>non concludere nessuno dei possibili matrimoni che la trama offriva: dapprima pensavo di ribattezzare questa storia "due matrimoni e un funerale", poi almeno "un matrimonio e un funerale", e invece alla fine resta solo "nessun matrimonio e un funerale".</spoiler>

All'inizio ho anche un poco faticato con il cast così numeroso di personaggi, i quali però si lasciano apprezzare anche quando sono del tutto improbabili: è quel tipo di storia che ti porta a riflettere come dentro così tanta fiction ci sia così tanta realtà.
Ha le stesse atmosfere e gli stessi pregi de Gli anni della leggerezza, per quanto le epoche narrate siano diverse.
Questo romanzo non sarà un campione mondiale della letteratura di tutti i tempi, però ha l'eleganza e lo stile, ha la giusta misura nel trattare il tema delle ripartenza, nel trattare i disastri e anche le faccende di cuore.

A ben vedere, non si può andare sotto le quattro stelle dal momento in cui si trovano cammei di questo calibro: "Entrò un gatto nero, lo guardò, poi saltò sul tavolo e restò a osservarlo con attenzione, la coda che oscillava come mossa da un venticello leggero. Francis fece per accarezzarlo, ma l'animale si sottrasse e andò a sedersi, ritto e altero, all'altra estremità del tavolo. La pelliccia, ora illuminata da un raggio di sole, era del colore della Guinness. Francis tirò fuori il suo blocco da schizzi e cominciò a ritrarlo." 
La soddisfazione della lettura c'è tutta. 

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